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Assemblee Soci

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PARTECIPAZIONE DAL 2000 IN POI ALLE ASSEMBLEE DEI SOCI DI BANCA DI ROMA/CAPITALIA/UNICREDIT E DAL 2012 IN POI ALLE ASSEMBLEE DI ALTRE PRIMARIE BANCHE AVENTI SEDE IN ITALIA

IL PERCHE’ DELLA PARTECIPAZIONE DEL GRUPPO DI MINORANZA EX BANCA MEDITERRANEA ALLE ASSEMBLEE DEI SOCI UNICREDIT E DAL 2012 IN POI A QUELLE DI ALTRE PRIMARIE BANCHE AVENTI SEDE IN ITALIA.

Come si legge nella rubrica iniziale “CHI SIAMO” del blog i soci del gruppo di minoranza dell’ex controllata Banca Mediterranea del sud Italia venivano gravemente danneggiati:

–  dalla perdita definitiva nel 2000 del loro originario istituto di credito ultrasecolare;

–  dal vedersi riconoscere nel 2000 un prezzo di fusione per incorporazione molto inferiore all’effettivo valore economico della loro Banca Mediterranea (prezzo non corrisposto neppure con moneta contante ma tramite assegnazione nel 2000 di azioni Banca di Roma oggetto di apposita emissione).

Gli stessi soci hanno dovuto pertanto promuovere una complessa vertenza risarcitoria che li ha obbligati a seguire fino al 2000 le evoluzioni di Banca Mediterranea e successivamente le evoluzioni di Banca di Roma/Capitalia (dal 2007) Unicredit, quali soggetti responsabili del loro risarcimento determinato dai danni prodotti dalla fusione per incorporazione di “Mediterranea”, varata a maggioranza nell’ambito di un lucido ed organico progetto tecnico-politico di “forti e selvagge concentrazioni bancarie” avviato negli anni novanta ed attuato nel medio-lungo periodo per favorire le maggiori banche nazionali e soprattutto i loro banchieri e manager, insieme ai loro referenti istituzionali.

Il gruppo di minoranza è stato quindi costretto:
1- dal 1994 al 2000 a seguire tutte le assemblee degli azionisti della Banca Mediterranea dopo il controllo acquisito da parte della Banca di Roma nel 1994-1995, periodo in cui la stessa banca romana presentava bilanci di esercizio “non attendibili” come risulta nel libro “CONFITEOR”, l’intervista a Cesare Geronzi (ex Responsabile Banca D’Italia, ex Presidente Banca di Roma/Capitalia, ex Presidente Mediobanca, ex Presidente Assicurazione Generali ed attuale Preesidente della Fondazione Generali) da parte di Massimo Mucchetti (ex Vice Direttore Corriere della Sera ed attuale Deputato del PD) edito a novembre 2012 da Feltrinelli (cfr. il capitolo “Re di Roma” e in particolare le pagine 105-106);
2- dal 2000 al 2013/2014 a seguire tutte le assemblee dei soci di Banca di Roma/Capitalia (dal 2007) Unicredit, per verificare gli effetti della incorporazione di Banca Mediterranea e le attività del suo soggetto incorporante Banca di Roma/Capitalia-Unicredit, responsabile dei gravi danni procurati ai soci dalla fusione per incorporazione.

Dal 2012 inoltre, anche a seguito della persistente crisi finanziaria sorta nel 2008 (con micidiale recidiva nel 2011) per la condotta dei principali istituti di credito, il citato gruppo di minoranza dell’ex Banca Mediterranea (costretto a confluire nel 2007 in Unicredit) ha trovato utile svolgere un’attività conoscitiva – pur limitata – sull’operato di altre importanti istituzioni creditizie.

E di conseguenza nel periodo dal 2012 in poi una sua rappresentanza ha preso parte “in veste osservativa” alle seguenti assemblee bancarie:
–  Intesa Sanpaolo, diretta concorrente di Unicredit: la rappresentanza del gruppo minoritario dell’ex Banca Mediterranea ha partecipato a Torino alle assemblee dei soci nelle date 12 maggio 2012 (bilancio 2011), 22 aprile 2013 (bilancio 2012), 8 maggio 2014 (bilancio 2013) presiedute da Giovanni Bazoli;
–  Monte dei Paschi di Siena, la 3a banca italiana, colpita dai clamorosi scandali coinvolgenti anche Giuseppe Mussari (ex Presidente ABI – Associazione Banche Italiane) e dall’aprile 2012 presieduta da Alessandro Profumo (l’ex Amministratore Delegato di Unicredit liquidato il 21 settembre 2010 dal CdA con 40,6 milioni di euro e tra l’altro mebro del CdA dell’Eni): la rappresentanza del gruppo minoritario dell’ex Banca Mediterranea ha partecipato a Siena a quattro assemblee dei soci nelle date: 27 aprile 2012 (bilancio 2011) con Presidente Giuseppe Mussari e 29 aprile 2013 (bilancio 2012), 28 dicembre 2013 (aumento di capitale sociale fino a 3 miliaridi di euro) e 29 aprile 2014 (bilancio 2013) con Presidente Alessandro Profumo;
–  Banca Popolare di Sondrio: la rappresentanza del gruppo minoritario dell’ex Banca Mediterranea ha partecipato a Bormio alle assemblee dei soci del 27 aprile 2013 (bilancio 2012) e del 26 aprile 2014, presiedute dallo storico Presidente Pietro Melazzini (dimessosi alla fine dell’assemblea dei soci del 26 aprile 2014) al quale è subentrato Francesco Venosta;
–  Credem: la rappresentanza del gruppo minoritario dell’ex Banca Mediterranea ha partecipato a Reggio Emilia alla due assemblee dei soci del 30 aprile 2013 (bilancio 2012) e del 30 aprile 2014 (bilancio 2013), presiedute da Giorgio Ferrari e con vice Presidente Ignazio Maramotti (subentrato ad aprile 2012 al fratello Luigi).

Come già segnalato della rubrica “CHI SIAMO” l’indagine ha confermato il sostanziale fallimento delle politiche delle “forti e selvagge concentrazioni bancarie”: queste politiche hanno sguarnito i territori di importanti presidi sul rischio del credito bancario  (garantito allo stato soltanto dalle banche di credito cooperativo) e hanno favorito soprattutto i pochi clienti dei cd. grandi rischi, che nel corso degli anni sono stati la causa principale dell’innalzamento impressionante dei crediti deteriorati e dell’assorbimento di risorse per le rettifiche di valore delle loro posizioni svalutate soprattutto nei bilanci dei grandi gruppi bancari.

E’ il caso di cambiare cultura ed azione strategico-politica, promuovendo seri processi di equilibrata deconcentrazione dei grandi gruppi bancari del Paese, rifondando il sistema bancario nazionale e così provando a ricostruire quello centro-meridionale?