Altre banche – Partecipazione in veste osservativa del gruppo di minoranza dell’ex Banca Mediterranea dal 2012/2013 in poi alle assemblee di primarie banche aventi sede in Italia (Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Sondrio, Credem, Ubi Banca, Mediobanca)
IL PERCHE’ DELLA PARTECIPAZIONE IN VESTE OSSERVATIVA DAL 2012-2013 IN POI ALLE ASSEMBLEE DEI SOCI DI PROMARIE BANCHE DA PARTE DEL GRUPPO DEI SOCI RISPARMIATORI DELL’EX BANCA MEDITERRANEA (COSTRETTO A CONFLUIRE NEL 2007 IN UNICREDIT)
Di conseguenza dal 2012, come dedotto all’inizio di questa sezione “ASSEMBLEE”, anche a seguito della persistente crisi finanziaria sorta nel 2008 (con micidiale recidiva nel 2011) per la condotta dei principali istituti di credito, il gruppo di minoranza dell’ex Banca Mediterranea (costretto a confluire nel 2007 in Unicredit) ha trovato utile non solo seguire le evoluzioni di Unicredit, quale soggetto responsabile dei danni subiti dal gruppo nel 2000, ma anche svolgere un’attività conoscitiva – pur limitata – sull’operato di altre importanti istituzioni creditizie aventi sede in italia.
Di conseguenza 2012 un suo nucleo rappresentativo ha preso parte “in veste osservativa” alle assemblee dei soci delle seguenti banche:
– Intesa Sanpaolo, diretta corrente di Unicredit, la partecipazione “in veste osservativa” della rappresentanza del gruppo minoritario dell’ex Banca Mediterranea ha riguardato le assemblee dei soci tenute a Torino il 28 maggio 2012 ed il 22 aprile 2013 e l’8 maggio 2014 ;
– Monte dei Paschi di Siena, la 3a banca italiana, colpita dai clamorosi scandali coinvolgenti anche Giuseppe Mussari (ex Presidente ABI – Associazione delle Banche Italiane) e dall’aprile 2012 presieduta da Alessandro Profumo (l’ex Amministratore Delegato di Unicredit liquidato il 21 settembre 2010 dal CdA con 40,6 milioni di euro e membro del CdA Eni); la partecipazione “in veste osservativa” della rappresentanza del gruppo minoritario dell’ex Banca Mediterranea ha riguardato le assemblee dei soci tenute a Siena il 27 aprile 2012 (approvazione bilancio 2011) con Presidente Giuseppe Mussari, nonché il 29 aprile 2013 (approvazione bilancio 2012), il 28 dicembre 2013 (aumento di capitale sociale fino a 3 miliardi di euro) e il 29 aprile 2014 con Presidente Alessandro Profumo;
– Banca Popolare di Sondrio (15a banca italiana nel 2014 sottoposta al controllo della Bce), già società coperativa avente differente natura societaria rispetto a quella delle grandi banche (mere società di capitale) che ad esempio consentiva di avere presenze fisiche nelle assemblee di oltre duemila soci, a fronte di poche decine di persone partecipi nelle assise di Unicredit/Intesa, Monte Paschi/Credem: la partecipazione “in veste osservativa” della rappresentanza del gruppo minoritario ex Banca Mediterranea ha riguardato le assemblee dei soci tenute a Bormio (So) il 27 aprile 2013 e il 26 aprile 2014 ;
– Credem (10a banca italiana nel 2014 sottoposta al controllo della Bce) controllata al 76,87% da Credito Emiliano Holding (quota di controllo famiglia Maramotti), la quale ebbe nel suo CdA fino all’aprile 2012 Luigi Maramotti e Vincenzo Calandra Buonaura, contemporaneamente presenti anche nei CdA di Unicredit e peraltro autorizzati a svolgere attività concorrente contro Unicredit, ovunque (in deroga al divieto previsto dall’articolo 2390 del codice civile): la partecipazione “in veste osservativa” della rapprsentanza del gruppo minoritario ex Banca Mediterranea ha riguardato le assemblee dei soci tenute a Reggio Emilia il 30 aprile 2013 e il 30 aprile 2014.
La conclusione dell’indagine ha rilevato il sostanziale fallimento dei processi delle “forti e selvagge concentrazioni bancarie” che da un lato hanno sguarnito importanti presidi del rischio territoriale del credito bancario, garantito soltanto in parte dalle banche di credito cooperativo, mentre dall’altro hanno favorito le attività della cosiddetta e limitatissima clientela dei “Grandi Rischi”.
E’ il caso di cambiare cultura ed azione strategico-politica, promuovendo seri processi di equilibrata deconcentrazione dei grandi gruppi bancari del Paese, rifondando il sistema bancario nazionale e così provando a ricostruire quello centro-meridionale?